Home Attualità “Il tampone gratuito significa affermare che chi si è vaccinato ha sbagliato”

“Il tampone gratuito significa affermare che chi si è vaccinato ha sbagliato”

Io ho sempre detto una cosa, mi sembra ragionevole pensare a tutte le forme possibili di calmierazione, ma far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato” così ha dichiarato il ministro del Lavoro Andrea Orlando qualche giorno fa, ribadendo che “io penso invece che noi dobbiamo dire che chi va a lavorare e chi ancora non è convinto può avere anche un trattamento parzialmente diverso rispetto a chi non deve andare a lavorare. Ma l’idea di un tampone gratuito vuol dire smentire l’orientamento che fin qui è stato seguito”.

Cresce il pressing sul governo per rendere gratuiti i test anti Covid necessari ad ottenere la certificazione verde per chi non è vaccinato.

Ma Draghi tira dritto sul green pass e sui tamponi a pagamento.

I lavoratori “senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa. Se lo Stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda per questi lavoratori, servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021“.

Detto che la cifra non è esatta, tutt’altro, potrebbe essere utile far ricorso alla matematica – e non a giochi di prestigio o di stregoneria – per ottenere un semplice risultato.

Eccolo!

Dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 ipotizzando per eccesso 3 tamponi antigenici rapidi a settimana per ogni lavoratore avremmo un totale, per garantire i test per 3milioni di lavoratori, di 30 test x 3 milioni di lavoratori = 90 milioni di tamponi.

Calcolando che alle Aziende Sanitarie i tamponi rapidi nasali costano circa 4 euro ogni 20 pezzi il costo complessivo ammonterebbe a: 90milioni di test x 0,20 costo unitario = 18 milioni di euro, ben lontano dal miliardo di euro indicato dal ministro.

Vediamo adesso quanto costerebbe inoculare il vaccino Comirnaty ai lavoratori di cui sopra.

Il costo a dose per le Aziende Sanitarie è pari ad Euro 19,50.

Quindi: 3 milioni di lavoratori x 19,50 euro costo a dose x 2 dosi = 117 milioni di euro.

Tenendo conto, ancora, che chi si è vaccinato nel primo semestre 2021 sta adesso iniziando a ricevere la terza dose, causa decadimento dell’immunità, potremmo prevedere che in primavera inoltrata i 3 milioni di lavoratori non vaccinati oggi sarebbero chiamati ad affrontare una terza dose per un costo complessivo di: 3 milioni di lavoratori x 19,50 euro costo a dose = 58 milioni di euro.

Dal punto di vista esclusivamente economico – e non inseriamo nel calcolo i denari pagati ai medici vaccinatori cosiddetti “volontari” (in Toscana si arriva ad 84 euro all’ora) – potremmo affermare che i 3 milioni di lavoratori potrebbero far risparmiare alle Aziende Sanitarie di appartenenza complessivamente 157 milioni di euro ovvero (117 + 58 = costo vaccinazione) – (18 costo tamponi gratuiti).

Dal punto di vista sanitaria avremo 3 milioni di persone supermonitorate e che a differenza dei vaccinati non possono essere considerati vettori del virus SARS VOV-2.

Perché, diciamocelo, sai che sfiga prenderlo proprio nelle 24 ore nelle quali non effettui il tampone?

Diverso il discorso per la moltitudine di vaccinati che oltre ad essere costata già oltre 3 miliardi di euro per l’acquisto delle dosi, entro la fine dell’anno costringerà le Aziende Sanitarie – già indebitate pesantemente e qualcuna molto prossima al commissariamento – a doversi accollare il costo dell’inoculazione della terza dose.

Ricordato poi che i congelatori degli hub vaccinali sono pieni e la scadenza dei lotti del Comirnaty è al 31.12.2021 (ma non vuoi dargli una proroga d’ufficio di almeno 3 mesi?).

Dobbiamo affrettare le procedure, a tutti i costi.

E Draghi riceve applausi da Pd e Forza Italia, oltreché dal Ministro Speranza.

Arriva poi il no dell’ex direttore Ema alla validità per 72 ore e per renderli gratuiti.

Non siamo noi che decidiamo, e neppure la politica ma il virus” ha dichiarato Guido Rasi.

Abbiamo quindi imparato che il Sars-CoV-2 ha i suoi tempi, che guarda caso coincidono con quelli della validità del green pass.

Rasi ha concluso affermando che “il tampone gratuito sistematico non dà nessuna garanzia di sicurezza e costituisce quindi uno spreco assoluto ed irragionevole di denaro pubblico“.

“Perché una persona negativa all’inizio della giornata potrebbe a metà giornata non esserlo più” dimenticandosi di ricordare che potrebbe trattarsi di un non vaccinato ma anche e soprattutto di un vaccinato.

Tutto molto bene ma non benissimo!

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