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Allucinazioni: la raccolta di poesie di Maria Antonietta Oppo

Intensi colori e desiderio di evadere da una plumbea realtà fanno riscoprire a Maria Antonietta Oppo il messaggio di Rimbaud, che valorizza l’aspetto analogico della poesia, non più guidata dalla pura razionalità.
Intuire il legame segreto tra le cose, accostare immagini lontane, per capire il mistero dell’esistenza, diventano elementi essenziali.
La raccolta Allucinazioni di Maria Antonietta Oppo pubblicata da Aletti editore oscilla tra gioie, dolori, illusioni e delusioni, in un’antitesi costante tra luci e ombre.
Sia in formato cartaceo, che eBook e audiolibro, le poesie scelte tra i numerosi componimenti scritti in vari tempi a partire dagli esordi del 2002 fino ai giorni recenti, sono raggruppate seguente una ricerca di argomento comune ma indefinito che si è andato materializzato dentro l’autrice.
Di origini cagliaritane ma aretina d’adozione, Maria Antonietta Oppo ha studiato a Modena, Lodi e Firenze.
È laureata in Scienze Biologiche, è sposata e madre di due figli, Carlotta e Tristano.
E anche entusiasta nonna di due splendidi nipotini: Ettore e Vittoria.
Ha lavorato nella Pubblica Amministrazione, concludendo la carriera come direttore di un Ufficio Provinciale di Arezzo.
È in pensione dal 2015.
Scrive poesie dal 2002 e ha pubblicato venti opere di poesia.
Il titolo del libro è stato scelto prima dell’emergenza sanitaria ed è nato dopo una attenta analisi del sentimento dominante durante la lettura delle poesie – precisa Maria Antonietta Oppo – la cosa che oggi mi stupisce è che Allucinazioni ben si attaglia al momento storico che stiamo vivendo. L’epoca della pandemia, che ci vede ogni giorno piu’ allucinati“.
Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Premio Nobel Salvatore, ha curato la prefazione del volume.
L’angoscia che stiamo sperimentando a causa della pandemia – scrive Alessandro Quasimodo – ma anche di una condizione ontologica, ci induce a spaziare, a sognare situazioni diverse, a spiccare i volo dalla notte che pervade il mondo. Si cerca un antidoto alla para, ed ecco che ci viene in aiuto l’allucinazione, non piu’ falsa percezione, ma rimedio ad uno stato d’animo turbato e avvilito“.
Lo sguardo della poetessa – continua Quasimodo – è indagatore, teso ad intuire il legame segreto tra le cose, accostare immagini lontane, per capire il mistero dell’esistenza“.
Un segreto da donare ai suoi cari e non solo, attraverso la propria confessione affidata ai versi.
112 pagine pubblicate da Aletti editore nella collana I Diamanti da leggere come pennellate di colore cupo della realtà in attesa della luce, versi brevi ed incisivi che hanno già ottenuto premi e menzioni d’onore in vari concorsi nazionali e internazionali.

 

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