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Partita la campagna vaccinale antinfluenzale

E’ partita il 14 ottobre scorso la campagna antinfluenzale 2022-2023 per i soggetti a rischio e con priorità. I vaccini sono disponibili dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta.
Dal 10 era partita anche la vaccinazione per gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, dove l’Asl Toscana sud est agisce di concerto con i medici di medicina generale.
L’Azienda ha a disposizione 150mila dosi di vaccino quadrivalente, 16mila di quadrivalente pediatrico, 70mila di quadrivalente adiuvato e 4mila dosi di quadrivalente ad alto dosaggio indirizzate alle RSA.
Possono essere vaccinati gratuitamente i soggetti fragili e over 60.
Il vaccino antinfluenzale ad alte dosi sarà utilizzato per gli ospiti della residenze per anziani, il quadrivalente pediatrico per i bambini con più di sei mesi e il quadrivalente adiuvato per chi ha più di settanta anni e presenta anche patologie concomitanti. Anche le donne in gravidanza rientrano tra i gruppi a rischio a cui sarà offerta la vaccinazione.
La durata della protezione attivata dal vaccino dopo circa due settimane dalla somministrazione dura fino a sei od otto mesi, per poi decrescere.
La campagna non ha scadenza: ci si potrà vaccinare anche oltre il 31 dicembre 2022. Come già negli anni passati, è confermata la possibilità di somministrare l’antifluenzale con antipneumococcico o quello antiCovid-19.

Per chi è gratuita la vaccinazione
Per tutti gli over 60, tutti i bambini da 6 mesi a 6 anni, gli operatori e residenti di strutture assistenziali, con o senza patologie croniche; donne in gravidanza, indipendentemente all’età gestazionale o in post partum; medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; soggetti di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; persone rientranti nella fascia d’età 6 mesi-59anni con patologie croniche che espongono ad elevato rischio di complicanze o di ricoveri correlati all’influenza (compresi i conviventi); addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell’ordine e protezione civile, compresi i vigili del fuoco, carabinieri, militari e la polizia municipale; personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali); personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; volontari in ambito sociosanitario e donatori di sangue”

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