E78: un’opera pubblica è davvero tale solo se parla a tutti

Negli ultimi giorni, il dibattito attorno al progetto Anas per la realizzazione del tratto Selci Lama–Parnacciano della superstrada E78 ha assunto una nuova rilevanza pubblica.

La decisione del Comune di San Giustino di ricorrere al TAR, sostenuta da soggetti privati, imprese, associazioni e comitati civici, rappresenta l’ulteriore segnale di una tensione profonda che attraversa il nostro territorio quando si parla di infrastrutture.

Nel solco del proprio impegno per la tutela delle comunità locali, Fondazione Progetto Valtiberina ha deciso di aderire al ricorso contro l’attuale tracciato.

Una scelta ponderata, condivisa dagli organi della governance della Fondazione, che non nasce da un atteggiamento pregiudizialmente ostile al completamento della superstrada, ma dalla convinzione che ogni opportunità di sviluppo debba poggiare su una visione ampia e consapevole del territorio, inteso non solo come spazio da collegare, ma come ambiente di vita, relazioni, identità e memoria collettiva.

Come Fondazione, riteniamo che opere di grande impatto territoriale come la “Due Mari” richiedano oggi processi decisionali trasparenti e aperti, capaci di integrare valutazioni tecniche, competenze ambientali e la voce dei cittadini:

la tensione che oggi si manifesta attorno al tracciato della E78 è in larga parte figlia della mancanza di un autentico processo di ascolto e di condivisione.

La nostra adesione al ricorso rappresenta un atto di responsabilità verso una governance più inclusiva, che tenga conto della diversità dei territori e della necessità di co-progettare il cambiamento.

Progetto Valtiberina non è un partito politico, né un soggetto tecnico, ma è parte viva della società civile dell’Alta Valle del Tevere. Dal nostro punto di osservazione, sentiamo quindi l’urgenza di richiamare le istituzioni – locali, regionali e nazionali – al compito più difficile e più urgente: costruire visioni condivise, capaci di tenere insieme le esigenze infrastrutturali e quelle ecologiche, le opportunità di crescita e i diritti delle comunità.

A nostro avviso, uno sviluppo qualitativo della nostra valle non può prescindere dalla cura dei luoghi e dalla fiducia tra le persone.

È in questo orizzonte che continueremo a operare, con l’impegno che ci contraddistingue e con la convinzione che anche le divergenze possano diventare un’occasione per rafforzare la coesione e il dialogo.

Fondazione Progetto Valtiberina