“Finalmente sono state accolte le richieste che Confartigianato sollecitava: il Consiglio 
di Stato ha chiarito che cosa si deve intendere per “pane fresco” e vieta il self–service 
per il pane sfuso”.
A parlare di una vittoria per il settore è il presidente dei panificatori di Confartigianato 
Imprese Arezzo Luca Ciardi, che commenta in questo modo la sentenza del Consiglio 
di Stato: “Come Associazione avevamo più volte espresso le nostre perplessità in 
merito all’usanza, sempre più diffusa, di poter acquistare pane sfuso in modalità ‘self–
service’; una possibilità che strideva tra l’altro con la pandemia in corso – spiega Ciardi 
–. Oggi con soddisfazione accogliamo il verdetto che vieta questa prassi, utilizzata 
soprattutto nei supermercati e nei centri commerciali, e che di fatto non garantisce il 
totale rispetto delle norme igieniche e sanitarie”.
“Abbiamo sempre sostenuto che quando si tratta di alimenti le regole devono essere 
severe e devono essere rispettate da tutti – aggiunge Ciardi – e in verità il diffondersi di 
questa pratica ci ha sempre trovati contrari. Servirsi da soli consente al consumatore di 
prendere un pezzo di pane, magari di toccarlo con le mani e poi riposarlo, se ci ripensa. 
Un fatto inaccettabile soprattutto in piena emergenza sanitaria. Nei nostri panifici  – 
continua Ciardi  – il pane viene consegnato da personale qualificato e  preparato, 
rispettoso delle norme vigenti soprattutto quelle anti Covid.”
“La sentenza – conclude Ciardi – che va ad accoglie una richiesta di Confartigianato, 
chiarisce che il pane sfuso, ottenuto dal completamento di cottura del pane precotto, 
deve essere confezionato prima della messa in vendita e non può dunque essere il 
cliente a farlo al momento dell’acquisto. In questo modo riteniamo che siano state 
riequilibrate le regole di mercato. Rispettare le normative che noi giudichiamo 
necessarie ha un costo, così come produrre pane fresco quotidianamente, e se le norme 
non vengono rispettate, vale ricordarlo, i panificatori sono soggetti a sanzioni pesanti. 
Con questa sentenza c’è una maggiore equità nel settore e una maggiore garanzia per 
il consumatore”.


