Green Pass? Lettera condivisa con tutti i lavoratori

di Stefano Pezzola

“Carissimi Collaboratori, stiamo tutti vivendo una situazione difficile, per molti versi paradossale, innescatasi con la comparsa del virus. Non vogliamo come azienda prendere posizione in questa Babilonia di voci assordanti e contradditorie, ove è molto difficile distinguere la verità dalla menzogna, la realtà dalla semplice opinione”.

Cosi si apre la lettera inviata ai propri dipendenti da Fabio Brescacin, Presidente di EcoNaturaSi SpA, azienda veneta bio che da anni ha fatto proprio lo slogan “bio per noi significa prendersi cura della terra ma anche di tutti i frutti e gli esseri viventi che la abitano. Nessuno escluso”.

“Il coraggio non può essere contraffatto, è una virtù che sfugge all’ipocrisia” scrive Honoré de Balzac.

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Fabio Brescacin ci insegna con la sua lettera che non dobbiamo lasciare che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore.

E, cosa più importante di tutte, che dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione.

Perché in qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare.

Tutto il resto è secondario.

Il cuore del presidente di EconaturaSI è libero e Lui ha senza dubbio il coraggio di seguirlo.

Di una cosa siamo certi: la LIBERTA’ individuale. Cerchiamo di difenderla con tutte le nostre forze per non entrare nel meccanismo di lotto e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando. Siamo in un’epoca cui ogni persona ha la possibilità ed il dovere di decidere della propria vita e della propria responsabilità nei confronti di se stesso, della natura e della comunità umana. Oggi piu’ che mai c’è la possibilità di conoscere e conseguentemente di fare scelte coerenti e consapevole” continua nella sua lettera.

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Parole chiare, semplici, che vanno dritte al cuore.

Parole talmente belle che nulla hanno a che spartire con il linguaggio imperante sui social.

Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza” ci ricorda Mark Twain.

Penso allora a quei cretini – non so come altro definirli – che ci ricordano che i non vaccinati sono evasori del vaccino così come gli evasori fiscali sono evasori delle tasse, cittadini quindi che per un tornaconto personale si disinteressano degli altri.

E penso anche a quei cretini – in questo caso saprei invece come definirli – che paragonano il green pass alla patente di guida.

Oppure a quegli idioti – questa è la loro perfetta definizione – che trovano giusto e legale che il governo non si assuma la responsabilità di inserire l’obbligo vaccinale sollevando i cittadini dall’onere di dover sottoscrivere un consenso informato che informato non lo è neppure un po’.

Come azienda quindi abbiamo deciso nel rispetto della libertà di ognuno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro, di permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda. Per chi quindi ha deciso, con coscienza e responsabilità, di non vaccinarsi, provvederemo a contribuire al costo dei tamponi richiesti dalla legge fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31.12.2021 per esercitare il proprio compito lavorativo, a meno che lo Stato non provveda alla spesa come fa per i vaccini” continua ancora Brescacin nella sua lettera ai dipendenti del 15 settembre 2021.

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Ma chi è Fabio Brescacin per i pochi che non lo conoscono?

Nato nel 1955 a Conegliano Veneto (Tv), si laurea nel 1979 in Agraria all’università di Padova; frequenta per un anno l’Emerson College in Inghilterra.

Rientrato in Italia apre con un gruppo di amici agronomi Ariele, uno dei primi punti vendita in Italia di alimenti biologici.

Nel 1987 è tra i fondatori di Gea, azienda di distribuzione che poi diverrà Ecor S.p.A. e successivamente EcorNaturaSì S.p.A, ad oggi il principale distributore di prodotti biologici e biodinamici esclusivamente dedicato al dettaglio specializzato.

Un visionario, un saggio.

Purtroppo centinaia di saggi non possono rendere il mondo un paradiso, poiché basta un idiota per trasformarlo in un inferno.

Ma Fabio Brescacin con la sua lettera prova a riportare correttezza, onestà e rispetto nel rapporto tra le aziende ed i propri dipendenti.

Chiediamo in azienda discrezione e rispetto per qualsiasi scelta ogni persona in libertà si senta di fare e vorremmo fosse impegno di ognuno evitare di entrare in un meccanismo di giudizio, discriminazione, tanto piu’ di lotta, che è uno dei problemi maggiori che sta innescando questo virus nei rapporti tra le persone, oltre che occupare le nostre coscienze che dovrebbero essere impegnate su compiti e pensieri ben piu’ fecondi per l’umanità che non essere prese da sentimenti di paura e di conflitto tra persone” si conclude la lettera.

Ogni dipendente pubblico o privato dovrebbe esigere di ricevere una lettera come questa dal proprio datore di lavoro!

Perché se milioni di persone credono ad una cosa idiota, la cosa non cesserà certo di essere idiota, questo dovete esserne certi.

A volte ci siamo scontrati con la cattiveria.

Molte volte con la superficialità.

Molto più spesso di quanto vorremmo ed in particolare in questo periodo, con un idiota.

Ecco lì ci sentiamo persi, quasi arrendendoci al non poter fare nulla!

Sembra che l’unica risposta che possiamo dare è il silenzio.

Ma non è così.

Le menzogne sono create dai disonesti, ripetute dai cretini e credute dagli idioti.

Non dobbiamo aver paura della cattiveria dei malvagi bensì del silenzio degli onesti” ci ricorda Martin Luther King.

Dobbiamo perseverare nella ricerca della verità che significa innanzitutto rifuggire dalla narrazione ufficiale, ponendosi quotidianamente domande e confrontandoci con gli altri.

Richiedendo al datore di lavoro un comportamento onesto nei confronti dei dipendenti, in armonia con i principi e gli scopi di ogni azienda che sono far crescere le coscienze individuali nella libertà e nel rispetto reciproco, operando per un ideale di salute globale.