I dati Istat confermano un eccesso di mortalità in Italia

di Stefano Pezzola

I dati sui decessi mensili 2011-2022 diffusi attraverso questo sistema integrato, dunque, possono essere correttamente utilizzati come termine di confronto con il dato provvisorio del 2023“.
Lo scrive l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, ente pubblico di ricerca che si occupa dei censimenti generali della popolazione, dei servizi e dell’industria, dell’agricoltura, di indagine campionarie sulle famiglie e di indagini economiche generali a livello nazionale.
https://www.istat.it/it/archivio/241428
SKIN_EVENTOI dati pubblicati il 27 marzo 2023 consentono di effettuare i confronti sui decessi avvenuti negli anni che vanno dal 2015 al 2022 e, in particolare, il confronto tra il 2020 e la media 2015-2019.
Inoltre è possibile filtrare i dati per mese e genere e visualizzare la variazione percentuale e la distribuzione dei decessi, per classe di età e genere.
Per esigenze di comparabilità nel tempo dei dati provvisori relativi ai decessi del 2023 si è adottata la stessa metodologia anche per elaborare il totale giornaliero dei decessi per il periodo 2011-2022” segnala l’Istat.
Analizziamo graficamente i dati pubblicati limitatamente al periodo 2015/2022.
Grazie al lavoro del dr. Sabino Paciolla, laureato presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli studi di Bari, corso di laurea in Scienze statistiche ed economiche, con un Master in Corporate and Investment Banking presso la SDA Bocconi in collaborazione con il MIP del Politecnico di Milano, analizziamo adesso analiticamente i dati dei decessi suddivisi per regione riferiti al periodo 2011/2022.
La media dei decessi nel periodo 2011-2022 è pari a 631.000 persone.
I decessi rilevati da Istat nell’anno 2020 ammontano invece a 746.000 con una eccedenza rispetto alla media di cui sopra di 115.000 unità, morti spiegabili con la pandemia Covid-19 o forse  meglio con la gestione sanitaria (tachipirina e vigile attesa, lockdown, mascherine, ecc). del virus Sars Cov-2.
Nel periodo analizzato l’anno peggiore è stato il 2017 con un eccesso di mortalità rispetto alla media 2011/2019 del 4.47%.
Il valore minimo invece è riconducibile all’anno 2011 con un eccesso di mortalità negativo rispetto alla media 2011/2019 del 3.59% ovvero 22.611 persone decedute in meno rispetto alla media.
Proviamo adesso ad estrapolare i dati dell’ultimo triennio.
Nel 2020 come detto l’eccesso di mortalità rispetto alla media del 2011/2019 si attesta al +18.20% con 114.910 persone deceduta in piu’ rispetto al dato atteso.
Ma ciò che cattura l’attenzione è il dato dei due anni successivi.
Nel 2021 l’eccesso di mortalità rispetto alla media del 2011/2019 si attesta al +12.32% con 77.799 persone deceduta in piu’ rispetto al dato atteso.
Nel 2022 l’eccesso di mortalità rispetto alla media del 2011/2019 si attesta al +13.03% con 82.263 persone deceduta in piu’ rispetto al dato atteso.
In effetti, in questi due anni, a seguito della vaccinazione di massa Covid-19 ci saremmo dovuto aspettare un ritorno alla normalità, ovvero con valori di mortalità molto vicini alla media 2011/2019 ma così non è stato.
Quale è la spiegazione di questo eccesso di mortalità?
Nessuno al momento fornisce motivazioni.
Alcuni fanno finta di nulla, minimizzando.
Altri ci costruiscono sopra teorie cosiddette complottiste.
Rappresentando graficamente la questione, premesso che le aree in azzurro di cui sopra mostrano i periodi in cui la mortalità è al di sotto della media del periodo 2011/2019, è abbastanza evidente che le aree arancione, che nello stesso periodo mostrano la mortalità è al di sopra della media, si stanno riproponendo costanti negli ultimi tre anni.
Se il virus è diventato come una influenza, se i medici adesso consigliano gli antiinfiammatori (anziché la Tachipirina) e se il programma di vaccinazione Covid-19 è andato avanti fino alla 5° dose, occorre che gli organi competenti trovino una spiegazione ai dati di cui sopra evidenziati visivamente nel grafico.
Ma se nel 2020 non vi fosse stata una gestione sanitaria sul modello Roberto Speranza, se nel 2020 e 2021 invece che tachipirina e vigile attesa si fossero prescritti gli antiinfiammatori, se avessimo legittimato le cure domiciliari, i decessi sarebbero stati in numero notevolmente inferiore?
Siamo chiaramente nell’ambito dei SE.
La domanda che mi pongo da molti mesi è molto piu’ diretta: che cosa sta accadendo?
Perché tanti morti?
Perché tanti malori improvvisi in special modo tra i giovani?
Domande, semplici domande.
Credo nell’evidenza. Credo nell’osservazione, nella misurazione, e nel ragionamento, confermato da osservatori indipendenti” scriveva Isac Asimov.
Parole di buon senso oggi come non mai.