Il 50% delle persone vaccinate mRNA Covid-19 non smettono di produrre la proteina Spike

Scrive Igor Chudov – proprietario di un popolare sito web di matematica e statistica – che siamo stati piu’ volte rassicurati che “il vaccino mRNA Covid-19 rimanesse nel braccio” e che “la proteina spike innocua venisse prodotta soltanto per un paio di giorni“.
I Produttori dei vaccini mRNA e le organizzazioni sanitarie (FDA, Ema, AIFA, ecc.) si sono sempre dette sicure di queste nonostante non ci siano mai stati dati che confermavano le loro dichiarazioni.
Purtroppo, si scopre che non hanno riportato notizie vere.
I dati sono ora disponibili, e dimostrano che tali affermazioni sono sbagliate e non corrette.

Un accurato studio dal titolo “Rilevazione della proteina Spike ricombinante nel sangue di individui vaccinati contro SARS-CoV-2: possibili meccanismi molecolari” elaborato dal team del dr. Carlo Brogna conferma che “il frammento specifico PP-Spike è stato trovato nel 50% dei campioni biologici analizzati e la sua presenza era indipendente dal titolo anticorpale IgG SARS-CoV-2. Il tempo minimo e massimo in cui PP-Spike è stato rilevato dopo la vaccinazione è stato rispettivamente di 69 e 187 giorni“.
Scarica lo studio integrale in formato .pdf al seguente link:
Proteomics Clinical Apps – 2023 – Brogna

Il metodo presentato nel citato studio – puntualizzano i ricercatori – consente di valutare l’emivita della molecola della proteina Spike “PP” e di considerare i rischi o i benefici nel continuare a somministrare ulteriori dosi di richiamo del vaccino mRNA SARS-CoV-2. Questo approccio è di valido supporto per integrare il monitoraggio del livello di anticorpi e rappresenta la prima rilevazione proteomica di Spike ricombinante in soggetti vaccinati“.

Proviamo a sintetizzare.

I vaccini mRNA Covid-19 contengono codice genetico per produrre la cosiddetta “proteina spike”, un componente del virus SARS-CoV-2 che consente al virus di penetrare e infettare le cellule umane.
Durante il processo di penetrazione, chiamato “fusione”, la proteina spike virale cambia forma, diventando una sorta di lancia, penetrando nella superficie cellulare.
L’unica modifica che sia Pfizer che Moderna hanno fatto è stata quella di “stabilizzare la prefusione” della proteina spike codificata dal vaccino per impedirle di cambiare forma ed essere più stabile nel corpo umano.
Per approfondire leggi l’articolo al link sotto:
https://cen.acs.org/pharmaceuticals/vaccines/tiny-tweak-behind-COVID-19/98/i38

Una parte dello studio da sottolineare è la frase “È possibile che l’mRNA possa essere integrato o ri-trascritto in alcune cellule. La cosiddetta trascrizione inversa, cioè l’mRNA del vaccino che diventa parte del genoma del DNA umano in alcune cellule colpite, è stata originariamente respinta senza prove dalla cosiddetta scienza COVID, fino a quando non è stata dimostrata in esperimenti in vitro“.

Esiste quindi una possibilità davvero inquietante che la produzione di proteine SPIKE Covid non finisca mai.
Il virus dell’HIV, che causa l’AIDS, ad esempio si trascrive inversamente e si integra nel DNA umano in modo che le cellule riprogrammate dei malati producano all’infinito copie dell’HIV.
Questo è il motivo per cui l’HIV non può essere curato, solo soppresso dai farmaci.
Allo stesso modo, le cellule umane con codice genetico del vaccino Covid trascritto al contrario in esse possono anche produrre all’infinito la proteina spike per la vita degli individui colpiti.

Lo scrupoloso e davvero difficile lavoro del dr. Carlo Brogna che ha esaminato attentamente la presenza di proteina spike nelle persone vaccinate, usando correttamente i soggetti di controllo per escludere Covid-19 come causa alternativa, è davvero molto importante e definitivo.
Non è possibile invece apprezzare la scienza del Covid, che ha mentito sul fatto che i vaccini COVID fossero “sicuri ed efficaci“.
Mentre ci raccontano che stiamo entrando nella nona ondata di Covid, le persone vaccinate vengono infettate e reinfettate, i vaccini si dimostrano inefficaci e peggio ancora, si rivelano non sicuri, come dimostrano questo studio e molti altri studi pubblicati sulle riviste scientifiche.

I vaccini Covid non vengono forniti con l’interruttore OFF e non c’è modo di fermare questa produzione persistente di proteina SPIKE.

Credo opportuno dopo oltre mille editoriali ribadire che amo la “buona scienza” e sono sempre felice di evidenziare importanti ricerche scientifiche, pro o contro i nuovi farmaci mRNA.
Ma non posso non valutare negativamente il comportamento di alcuni che hanno propagandato vaccini mRNA Covid-19 senza conoscerne le conseguenze a medio/lungo termine.
Ma sono fiducioso.
Dopo un periodo di profonda oscurità della scienza, causato dal conformismo e dalle ideologie, voglio davvero confidare che la ricerca diventi di nuovo centrata sull’uomo, aperta alla critica e al progresso.