Le Acli di Arezzo premiano gli associati più fedeli

Un riconoscimento per la “fedeltà aclista”. L’iniziativa è delle Acli di Arezzo che, venerdì 10 dicembre, hanno previsto un momento per ringraziare e valorizzare i soci più longevi per l’impegno al servizio dei bisogni dei territori e delle comunità.

Questa particolare premiazione sarà ospitata dal circolo di Badia al Pino e si svolgerà all’interno della tradizionale cena degli auguri di Natale che, anticipata dalla Santa Messa celebrata dall’accompagnatore spirituale don Aldo Celli, configurerà un momento di ritrovo, di aggregazione e di scambio degli auguri per dipendenti, collaboratori e tesserati dell’associazione.

Il cuore della serata sarà la consegna di una medaglia a coloro che, nel corso degli anni, hanno portato un contributo allo sviluppo e al consolidamento delle Acli in veste di dirigenti provinciali o presidenti dei circoli locali.

I premiati saranno Emanuele Bani (storico presidente del circolo di San Giovanni Valdarno, presidente del consiglio provinciale e iscritto veterano), Ubaldo Bidini (storico presidente del circolo di Antria e iscritto veterano), Angiolo Chini (storico presidente del circolo di Ruscello, segretario provinciale della Federazione Anziani e Pensionati delle Acli, collaboratore del Patronato Acli e iscritto veterano), Luigi Spallacci (presidente emerito del Patronato Acli e storico vicepresidente provinciale) e Luciano Vanni (presidente provinciale emerito).

«Le persone sono la forza e il motore della nostra attività – spiega Luigi Scatizzi, presidente provinciale delle Acli, – dunque è importante tributare il giusto riconoscimento a coloro che, in modo volontario, hanno speso gran parte della loro vita dentro le Acli, per le Acli e con le Acli, consolidando la presenza dell’associazione sui territori e tra la gente.

La cena degli auguri di Natale è la tradizionale occasione aggregativa di chiusura dell’anno e ci sembrava doveroso prevedere questo momento che continuerà ad essere proposto anche in futuro e che vuole essere il nostro modo per valorizzare la “fedeltà aclista”».