Si riaccendono i lampioni in città alla velocità del buio: lettera aperta all’assessore Sacchetti

Ci scrive M.O. segnalando di aver inviato una mail in data 2 dicembre 2022 alle ore 7.48 all’Assessore gli Interventi strategici, Ambiente, Protezione civile, Ciclo dei rifiuti, Ciclo delle acque, Marco Sacchetti.
Ci segnala di aver ottenuto una risposta dall’Assessore lo stesso giorno dopo un paio di ore e di avere deciso di inviare una nuova mail per puntualizzare alcuni aspetti delle motivazione addotte dall’Amministrazione Comunale sul tempo dell’accensione ritardata e dello spegnimento anticipato dell’illuminazione pubblica.
Rendiamo quindi pubblica la lettera della signora, confidando in una risposta/replica dall’assessore Sacchetti.

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Egr. Assessore Sacchetti,
innanzitutto la ringrazio per la sua celere e nutrita risposta.
Vorrei però precisarle alcuni punti, nell’ordine di importanza in cui io li vedo:
1. La contestazione, se lei ha ben inteso il contenuto della lettera, non riguarda il provvedimento in sé, ovvero la riduzione dell’orario di illuminazione pubblica; ma la sua collocazione in orari poco pertinenti perché con tanta gente in giro, rispetto a fasce orarie in cui per strada non c’è quasi nessuno (per es. dalle 2 alle 4 di notte). Ha idea di che cosa significhi da pedone o da ciclista camminare nel buio pesto? A quali rischi si va incontro? La lettera, trovata sui giornali online, riporta nel dettaglio l’esperienza di un ciclista che non vede dove cammina e resta abbagliato completamente, senza vedere più nulla, quando sulla strada passa un’auto in senso contrario, mettendo così a forte rischio la propria incolumità a causa di un più che probabile urto contro ostacoli non percepiti e/o una caduta. E anch’io ho una personale esperienza da portarle, avendo rischiato in Via Crispi di essere travolta mentre attraversavo sulle strisce con due nipotini per mano, uno di 5 e una di 3 anni, non essendo noi visibili per le auto in arrivo. Se ci scappasse il morto o il ferito, lei come si giustificherebbe? Per non parlare poi, dopo tutte le ridondanti manifestazioni dei giorni scorsi a favore delle donne, del rischio cui proprio le donne vengono messe di fronte, nel momento in cui devono camminare in zone di buio assoluto: non crede che forse qualche malintenzionato potrebbe annidarsi nell’ombra? E lei, se questo succedesse, anche in questo caso come si giustificherebbe? E infine, ma non in fine, vogliamo parlare anche degli anziani e dei disabili? Persone fragili, come oggi vengono definite, delle quali nessun politico odierno sembra dimenticarsi sostenendone la necessità di protezione: ognuna di queste persone è a rischio elevato di caduta in tale situazione di poca o nulla visibilità. Anche su questo punto, quindi, le chiedo come penserebbe di giustificarsi se accadesse qualche incidente.
2. In secondo luogo, ritengo che il risparmio energetico, in questo momento storico, sia assolutamente doveroso (ogni cittadino o famiglia o impresa sta scontando sulla propria pelle il rincaro dell’energia) e quindi anche il Comune è giusto che risparmi: ma perché allora, vista la criticità evidente per tutti, non proporre un Natale sobrio, interiorizzato, senza luminarie, senza villaggi e villaggetti, più consono al momento che stiamo attraversando e al significato vero di questa festa così eccessivamente enfatizzata; anziché togliere l’illuminazione pubblica che è di fondamentale importanza per i cittadini in termini di sicurezza, come evidenziato al punto 1? Pensa forse che noi cittadini non avremmo capito?
3. Una buona amministrazione pubblica che abbia buone motivazioni, come lei sostiene e come io ritengo di poter condividere, non nasconde ai propri cittadini i provvedimenti che intende prendere; ma li pubblicizza, ne rende noti i contenuti con anticipo; magari fa anche un’indagine conoscitiva e propositiva di quanto pensano i propri cittadini in termini di risoluzione dei problemi e di sicurezza. Tutti passaggi, questi, che non mi risulta siano stati fatti in questo caso.
4. E veniamo al “tono” della lettera, che non trovo né canzonatorio, né tantomeno burlesco. Premesso che non è compito mio prendere le difese di altri, ne parlo solo perché è lei che l’ha commentata.
Io l’ho utilizzata perché credo che l’ironia, della quale si avvale la suddetta lettera, sia un modo estremamente utile e pungente, oltre che divertente, per parlare delle cose che non vanno; ma bisogna coglierne il senso e non offendersene.
Non ritengo affatto che manchi di rispetto ai cittadini, che non sono assolutamente tirati in ballo; ma, anzi, che ne assuma la tutela, per tutti i motivi elencati al punto 1.
Credo che l’ironia con cui è scritta arrivi a sottolineare meglio le problematiche descritte, piuttosto che una semplice elencazione e disamina dei fatti occorsi.
Quindi non ritengo, come lei dice, che il tono sia fuori luogo; se lo avessi ritenuto tale, non avrei utilizzato questa lettera aperta, ampiamente pubblicata, per sostenere una tesi che mi trova concorde.
5. Quanto al fatto, da lei stesso dichiarato, che “il sottoscritto ed anche tutta la giunta comunale non vivono sulla luna e non ritengono di essere degli sprovveduti o degli alieni” non mi pare che fosse giudizio presente nella mia missiva: nessuno lo ha pensato, ma è lei che ha pensato fosse presente.
6. Infine, relativamente alla “confort zone” (ma parliamo in italiano, visto che siamo in Italia) la lascerei dove sta. Come ho già detto, non è il provvedimento in sé che è stato criticato, ma è la forma in cui è stato attuato: orario assolutamente discutibile e mancanza di trasparenza nei confronti dei cittadini. Proprio per quanto detto al punto 1 credo che lei dovrebbe invece essere grato a tutti coloro che hanno evidenziato criticità effettive e reali al fine di evitare a lei,  e al Comune che lei rappresenta, successivi problemi qualora dovesse verificarsi qualche incidente, caduta, scippo, furto, violenza o altro.

Per concludere, evidenzio che se è vero che Sindaco e Giunta fanno scelte per la città, di cui “sono al servizio”; non altrettanto vero è che i cittadini debbano esprimere solo un giudizio finale con le elezioni: i cittadini devono essere ascoltati in ogni momento del mandato elettorale, perché le ricordo, qualora lo avesse dimenticato, che in democrazia (quella che lei stesso rammenta) “la sovranità è del popolo”.
Spero di averle chiarito il mio pensiero, che era assolutamente propositivo e collaborativo.
La saluto e le auguro una buona giornata!