Vaccinazione di massa: abbiamo passato il senno

di Stefano Pezzola

Se stai odiando una categoria di persone, che tra l’altro sono le stesse persone del 2018 – non hanno cambiato nulla – augurando loro la morte, forse dovresti fermarti un attimo a chiederti come tutto l’odio irragionevole che provi Ti sia stato indotto, e quanto facilmente tu sia così stato reso meno umano di come eri. Penso sia un ottimo esercizio, per ognuno di noi”.

“Nella mia concezione la vita non è solo tempo che passa – ha affermato l’ingegnere meccanico Diego Zannoli in sciopero della fame da 5 giorni –  ma vivere secondo quello in cui ognuno di noi crede. I nostri antenati sono morti per la libertà, noi invece la stiamo svendendo. Una vita in cui non posso esprimere ciò che sono, non è vita”.

“Obbligo vaccinale e green pass sono un incendio che va spento il prima possibile – ha continuato – un incendio che sta attentando alla nostra democrazia e alla nostra Costituzione. Se casa mia sta bruciando, io non mi preoccupo certo di mangiare. In questo momento ho fame di diritti, molto più di quella che posso avere per il cibo”.

Un non vaccinato è un condannato a morte.

Hanno condannato a morire di fame e di solitudine a priori tutti i non vaccinati, a prescindere.

Eppure dovremmo prendere atto che migliaia di lavoratori sono sospesi dal lavoro perché obbligati a fare un “vaccino” che vaccino non è e che non immunizza contro NULLA.

Un vaccino per cui gli Stati hanno firmato accordi secretati con chi lo produce, un farmaco che non si ha la libertà di esaminare o analizzare per un minimo di controllo di qualità, un farmaco per cui gli studi sulla genotossicità e la cancerogenicità sono stati saltati a piedi pari, un farmaco basato su una piccola parte di un virus di due anni fa che non è neanche più in circolazione.

E quei lavoratori sono i sanitari che tenevano in piedi il nostro sfigurato sistema sanitario, quello che ora si lamenta di non avere forza lavoro.

Il terzo millennio sembra davvero quello con il più alto tasso di regressione umana, dall’alba dei tempi.

Mi dispiace ma io non sono disposto ad accettare questa nuova normalità che di normalità ha ben poco.

Chi ritiene di doversi vaccinare per me lo può fare tranquillamente.

Ritengo questo farmaco un qualcosa che non mi appartiene.

Dicono che chi non si vaccina sia un egoista, è una menzogna bella e buona.

Vi è una volontà di ledere, tutto qua.

Non la si può interpretare altrimenti, ad esempio l’ennesima norma contro i non vaccinati.

Ancora una volta a pagare le conseguenze di questo clima d’odio nutrito da un delirio legislativo assoluto, sono i lavoratori, padri e madri ed i loro figli.

Che il governo fosse un manipolo di spregiudicati avvoltoi lo abbiamo constatato in varie occasioni.

A partire dall’impunità penale che consente alle Procure di archiviare anche i casi in cui i morti sono direttamente correlati al vaccino, in quanto avendo il vaccinando firmato il falso consenso informato ha sollevato chiunque dalle conseguenze del vaccino.

Non praticare poi una farmacovigilanza attiva è un atto criminale.

Occorre sempre e comunque trovare il capro espiatorio, per depistare l’attenzione dalle proprie gravissime responsabilità.

Al governo non piacciono i sanitari ed anche il personale scolastico, direi che non Vi sono dubbi alcuni.

Ecco, ai guariti dal Covid ai quali seppur dotati del diritto del possesso del super mega green pass (fantozziano) non è consentito di tornare al lavorare.

Il governo impone ai sanitari e ai docenti guariti che vogliano tornare a lavorare – come si permettono – di farlo soltanto dopo tre mesi dalla guarigione ed essendosi sottoposti ad almeno una dose dei siero.

Quindi riepilogando, i sanitari guariti ma non vaccinati non sono idonei a tornare a lavorare e devono restare sospesi sino all’inoculazione di almeno una dose.

A vigilare su questa porcheria l’opinione pubblica di regime e gli ordini dei medici ormai divenuti semplici passacarte, amplificatori della narrazione dominante.

Vaccinare chi è guarito può risultare pericoloso, lo attestano decine di studi clinici pubblicati su riviste scientifiche.

Non aggiungo altro se non che mi pare che adesso abbiamo davvero passato il senno.