Vaccini mRNA Covid-19: uno studio conferma che negli adolescenti i benefici non superano i rischi

di Stefano Pezzola

Social Science Research Network (SSRN) è un sito web dedicato alla rapida diffusione della ricerca scientifica nel campo delle scienze sociali e umanistiche.
SSRN fondato nel 1994 da Michael Jensen e Wayne Marr, entrambi economisti finanziari è di proprietà della Social Science Electronic Publishing, Inc. (SSEP).

Il sito è suddiviso in 16 sottoreti, ciascuna specializzata in un determinato settore delle scienze sociali.
L’E-Library è divisa in due parti: un database di oltre 200.000 abstracts di working papers accademici e una “electronic paper collection” contenente circa 170.000 papers a testo pieno in PDF scaricabili. Per poter usufruire della consultazione e lo scarico degli articoli, è necessaria la registrazione (gratuita).
Una quantomai doverosa prefazione per introdurre uno studio scientifico pubblicato proprio su SSRN il 12 settembre 2022 dal titolo “Booster vaccino COVID-19 per i giovani: una valutazione rischio-beneficio e cinque argomenti etici contro gli obblighi nelle università“.
Al seguente link è possibile scaricare lo studio in formato pdf integralmente (SSRN-12 settembre 2022).

Lo studio formato da 50 pagine, è già stato scaricato oltre 72mila volta e visualizzato da 308 mila utenti.
Gli autori dichiarano di NON avere conflitti di interessi.
Si tratta di ricercatori delle Università di Washington, Oxford, Toronto, Harvard, Hopkins oltre a Allison Krug dell’Artemis Biomedical Communications LLC e Tracy Beth Hoeg del Dipartimento della Salute della Florida.
Per approfondimenti è possibile contattare per mail tutti i co-autori degli studi, in particolare ho personalmente contattato Allison Krug all’indirizzo: akrug@abcmedicalwriting.com.

Uno studio che si è proposto di analizzare i benefici dichiarati del vaccino mRNA Covid-19 e di confrontarli con i rischi dichiarati nei giovani, e in particolar modo in riferimento alla terza dose.
Sono stati esaminati tutti gli eventi avversi gravi (incluse le miocarditi) e quelli di grado 3 e di grado 4, eventi che richiedono attenzione medica, ospedalizzazione e che possono interferire pesantemente nella vita di una persona.
Pfizer e CDC dichiarano che l’incidenza di un evento avverso grave è compresa tra 1 su 1685 e 1 su 306.
Gli eventi avversi di livello 3 e superiore sono invece 1 su 22.

Per quanto riguarda le miocarditi, usando i dati V-SAFE (farmacovigilanza attiva), si ha un tasso di 1 su 5000 nei diciassettenni maschi e compreso tra 1 su 14200 e 1 su 21000.
Non è possibile effettuare una stima precisa perché i dati sugli effetti avversi dei vaccini non sono aggiornati e sono incompleti e i rapporti rischi/benefici per i vaccini mRNA Covid-19 non sono stati suddivisi per popolazione.
I ricercatori hanno scoperto che l’esposizione alle particelle di nanolipidi, anche in assenza di RNA, ha elevate proprietà infiammatorie e riduce la risposta immunitaria specifica riducendo sia le cellule B che gli anticorpi contro l’influenza che dovevano formarsi con il vaccino fino a otto settimane per le cellule B. Per quanto riguarda l’immunità innata, i nanolipidi provocano un calo nei neutrofili rendendo più esposti a infezioni di vario genere.
Il meccanismo dell’imprinting immunitario specifico per il vaccino mRNA Covid-19 può quindi compromettere la risposta immunitaria specifica al Sars-cov-2.
Anche i nanolipidi, in assenza di vaccino, possono compromettere il sistema immunitario sia specifico sia innato, perché l’elevato stress infiammatorio dei nanolipidi rende il sistema immunitario esausto e incapace di rispondere.