Le Tavole delle vaccinazioni

Quando leggi che l’ASL 2 di Savona organizza sabato 11 novembre 2023 un convegno dal titolo “Le tavole della vaccinazione” facendo riferimento all’insieme di principi biblici relativi all’etica e al culto che svolgono un ruolo fondamentale nel cristianesimo, rivelati a Mosè sul monte Sinai e inscritti dal dito di Dio su due tavole di pietra, le Tavole della Legge e custodite nell’Arca dell’Alleanza.

E che il convegno, valido per il riconoscimento di crediti formativi, è organizzato con il contributo NON condizionante di Pfizer e Astrazeneca, è legittimo chiedersi come sia possibile che logica, buon senso e pudore non abbiano più corso legale nel nostro Paese.

Gli interventi dei relatori hanno i seguenti titoli:
1. Non avrai altro Dio all’infuori di me: l’influenza.
2. Non nominare il nome di Dio invano: la vaccinazione del paziente oncologico.
3. Ricordati di santificare le feste: la vaccinazione del paziente diabetico.
4. Onora il padre e la madre: la vaccinazione del paziente nefrologico.
5. Non uccidere: la vaccinazione del paziente ematologico.
6. Non commettere atti impuri: le malattie sessualmente trasmesse.
7. Non rubare: la vaccinazione del paziente pneumologico.
8. Non dire falsa testimonianza: la vaccinazione del paziente positivo per Hiv.
9. Non desiderare la donna d’altri: la vaccinazione del paziente cardiologico.
10. Non desiderare la roba d’altri: la vaccinazione del paziente trapiantato.

Viene dimenticato che per i cristiani c’è un ulteriore comandamento da osservare, dato direttamente da Gesù Cristo e riportato nel Vangelo di Giovanni.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri“.
Ma questo Comandamento non rientra tra i titoli del convegno promosso dall’ASL 2 di Savona.
Al suo posto una Tavola Rotonda dal titolo “La comunicazione in ambito vaccinale dopo la pandemia“.

Il buonsenso è la capacità di vedere le cose come sono, e farle come dovrebbero essere fatte” ci ricorda lo scrittore statunitense Josh Billings.
La scienza dovrebbe essere il luogo del dubbio costruttivo.
La ricerca dovrebbe essere libera da conflitti di interesse e da pressioni politiche.
La scienza deve infatti procedere per prove ed errori e spesso accade che quanto un tempo ritenuto vero sia superato da nuove conoscenze.

La scienza non può progredire basandosi su pregiudizi ed esclusioni, ma solo applicando con rigore il criterio della ricerca osservazionale e sperimentale, e accettando sempre di ampliare e rimettere in discussione le conoscenze acquisite.

Come ricorda Popper “la critica e la falsificabilità – possibilità di confutazione – sono l’essenza della scienza“.
Le vere rivoluzioni scientifiche, i cosiddetti cambi di paradigma di Kuhn, avvengono solo quando si accetta di avventurarsi fuori dalla struttura concettuale dominante.

La scienza non deve mai proclamare dogmi, ma ammettere i propri limiti, accettare la complessità, sapersi mettere in discussione e dialogare con la società civile.

Organizzare un convegno facendo chiaro riferimento alle Tavole della Legge inscritte dal dito di Dio su due tavole di pietra, con il contributo di Pfizer e Astrazeneca, fa sorgere spontaneo il dubbio che la scienza sia diventata irrimediabilmente ideologia, canonizzata in guisa di articolo di fede, con ogni critica stigmatizzata come eresia e su di essa avventato il Malleus Maleficarum del potere e del suo clero opportunista.