L’esploratore di Katherine Rundell

a cura di Roberto Fiorini

Katherine Rundell è cresciuta in Africa e in Europa, ha una borsa di post-dottorato in letteratura inglese all’All Souls College di Oxford e comincia sempre la giornata facendo la ruota.
E’ convinta che leggere sia un po’ come fare la ruota, capovolge il mondo e lascia senza fiato.
Dopo Sophie sui tetti di Parigi e La ragazza dei lupi, nel 2021 Rizzoli editore ha pubblicato uno straordinario romanzo di avventura stile Indiana Jones, vincitore del prestigioso Costa Award dal titolo L’Esploratore.
Mentre sorvola la Foresta Amazzonica, un piccolo velivolo precipita per un malore del pilota.
I quattro ragazzini a bordo sono fortunatamente illesi.
Presto si rendono conto però di essere soli: non ci sono adulti nei paraggi, nessuno a cui chiedere aiuto.
Sta a loro trovare di che nutrirsi e proteggersi.
Quando in una scatolina di tabacco scoprono una mappa che indica un misterioso punto X, si avventurano sul fiume a bordo di una zattera improvvisata.
Il viaggio è più travagliato del previsto e, una volta arrivati alla meta, i quattro si trovano davanti ad una città abbandonata.
Tra le rovine abita un uomo vestito in modo strano che cominciano a chiamare l’Esploratore.
Katherine Rundell decide di condurre il lettore in un bellissimo viaggio, un’avventura selvaggiamente eccitante.
Un luogo sperduto e pericoloso ma anche un luogo delle meraviglie.
La ricca e avvincente scrittura di Katherine Rundell trasporta i giovani lettori – il libro però fa molto bene anche agli adulti – in un mondo affascinante dove nuotare con i delfini di fiume, mangiare una tarantola e scoprire una città in rovina.
Al centro del romanzo c’è il mondo dei suoi quattro piccoli protagonisti – Fred, Con, Lila e Max – che intraprendono un viaggio alla scoperta di loro stessi, trovando coraggio e ingegnosità lungo il loro cammino.
Un inno alla speranza, all’amore e al coraggio.
Le pagine scorrono ritmate, tra dialoghi scoppiettanti ed una capacità straordinaria nel descrivere i luoghi.
Non è l’Amazzonia che pensiamo di conoscere dai film e dai cartoni animati.
I piranha e i caimani che i bambini incontrano non sono assassini senza ragione ma animali che occupano nicchie importanti nell’ambiente, e la vera minaccia per gli insetti non sono i ragni ma le formiche proiettili.
I bambini si rendono conto che la giungla è ciò che gli esploratori europei chiamano un paradiso nascosto, ricco ed abbondante di cibo che possono facilmente riconoscere.
In alcuni parti il fervore poetico di Rundell ha la meglio sulla narrazione donando al lettore tutto il calore e la saggezza di una scrittrice di talento di romanzi per ragazzi, sempre capace di affascinare e sorprendere.
Con il suo raffinato equilibrio tuttavia, L’esploratore è adatto anche ad un pubblico adulto, perché è un libro capace di accendere l’immaginazione.
La scrittura, allo stesso tempo silenziosa e rumorosa così come la natura selvaggia nella quale si addentra, è squisitamente piacevole, pratica, a tratti calma e pensierosa, altri esplosiva, un po’ come i caratteri dei quattro giovani protagonisti.
Si parla di amicizia, ambiente e sopravvivenza ma anche e soprattutto di pura avventura.
C’è grinta e solidità nella narrazione ed una profondità completamente convincente nella caratterizzazione di tutti i personaggi.
Un’avventura tropicale piena d’azione scritta con il cuore che ci ricorda la grandiosità del mondo naturale.
Dalle stravaganti strade della Parigi vittoriana alle pianure bianche ghiacciate della Russia dei precedenti romanzi, Katherine Rundell riesce sempre ad evocare uno straordinario senso del luogo nei suoi racconti.
Fred, Con, Lila e Max sono soli e in pericolo assoluto, senza cibo né acqua, in balia della giungla, una giungla però che è un luogo di meraviglie.
Il mistero si infittisce appunto quando la scoperta di una mappa suggerisce che non sono i primi umani a trovare questo posto.
L’ambientazione nei primi anni del ventesimo secolo non consente la fastidiosa interferenza della tecnologia moderna, donando un’atmosfera senza tempo alla trama.
Al centro del romanzo c’è il modo in cui i suoi quattro personaggi principali intraprendono un viaggio alla scoperta di se stessi, venendo a patti con il presente e trovando il coraggio e l’ingegno di cui hanno bisogno.
Da un certo punto di vista è un’avvincente storia di sopravvivenza e tenacia dello spirito umano contro ogni previsione, ma è anche un inno alla speranza e all’amore, consegnato con tutto il calore e la saggezza che ci aspettiamo da una delle scrittrici per ragazzi più talentuose.
Voglio confessare che questa è la seconda volta che leggo The Explorer.
Quando ho affrontato la lettura per la prima volta, semplicemente non ero dell’umore giusto, e sono così felice di aver fatto una seconda volta perché ho davvero scoperto un libro molto originale.
Un romanzo che certamente leggerò ad alta voce a mia figlia e credo che molti genitori ameranno leggerlo assieme ai loro figli.
Potrebbe davvero diventare una lettura di classe estremamente popolare e confido che ogni biblioteca scolastica potrà custodirne una copia.
Una bellissima storia sull’importanza dell’amicizia che ispirerà molti giovani lettori ad abbandonare smartphone e tablet per diventare esploratori della propria vita.