55 di James Delargy

a cura di Roberto Fiorini

A Wilbrook non c’è quasi nulla.
Pochi abitanti, qualche casa, una chiesa.
Strade polverose bruciate dal sole, come in un vecchio film western.
E lì dietro, sull’altopiano di Gardner’s Hill, caleidoscopiche sequenze di alberi e rocce affilate come lame disorientano chi passa; un esperimento di Dio, per mettere alla prova la capacità di adattamento dell’uomo alla natura.
Ancora non ci crede, Gabriel, di essere riuscito a scappare.
Di avere trovato una via di fuga giù per l’altura ed essere arrivato in quella sperduta stazione di polizia per raccontare la storia agghiacciante delle sue ultime ore: le catene ai polsi, il capanno nel bosco, uno psicopatico di nome Heath che voleva fare di lui la sua cinquantacinquesima vittima.
Mai, in tanti anni di servizio nel paesino immobile di Wilbrook, annidato nell’entroterra australiano, il sergente Chandler Jenkins ha dovuto ascoltare un racconto del genere.
Ma quando nel suo ufficio mette piede un altro uomo ferito, insanguinato, che dice di chiamarsi Heath e di essere stato sequestrato da un maniaco di nome Gabriel, sono due i racconti straordinari.
La verità, però, è una sola, e Jenkins la deve trovare mettendosi sulle tracce quasi scomparse di un passato ancora irrisolto.
Ed il lettore con lui si avventura sull’altopiano, percependo il caldo che scioglie la pelle e la terra che crepita sotto i piedi mentre cammina lungo sentieri vertiginosi e riarsi, infidi come certi segreti.
Un terrificante puzzle che consuma tutto.
Chi sta dicendo la verità?
Chi è il vero assassino?
Il primo romanzo dello scrittore irlandese James Delargy dal titolo 55 pubblicato in Italia da Rizzoli, è una sceneggiatura per uno straordinario thriller per il cinema.
La caratterizzazione dei protagonisti della storia e i dialoghi magnificamente reali, rendono la narrazione avvincente, dal ritmo serrato.
La piccola e isolata città di Wilbrook è allo stesso tempo aperta e claustrofobica, e la vasta vacuità dell’entroterra serve sia a rivelare che a nascondere ogni sorta di misfatti e orrori.
Il paesaggio australiano è descritto in modo dettagliato e straordinario.
Si percepiscono “le lunghe dita del sole implacabile” e si assapora la polvere rossa soffocante, “una copertura infuocata su una terra bruciata quasi fino alla morte“.
Intelligente, inquietante e assolutamente da leggere, con un finale inaspettato, 55 è un romanzo che sfida il lettore fin dalle prime pagine.
Difficile riuscire a non leggerlo tutto in una notte: quasi una sfida appunto.
Ho amato questo libro.
Ho fatto molte supposizioni durante la lettura su cosa sarebbe potuto accadere, nessuna delle quali è andata lontanamente vicino allo svolgimento del romanzo.
Un thriller tradotto in 19 paesi e di cui sono stati opzionati i diritti cinematografici.
Le forze di polizia locali di Wilbrook, sono più abituate a gestire le scazzottate tra ubriachi che indagare su crimini gravi e assassini, ma c’è di più in questa storia sempre più oscura.
Accanto alla trama principale, Delargy include flashback che raccontano la storia di una ricerca di una persona scomparsa, condotta dalla polizia locale dieci anni prima.
Ciò solleva difficili questioni etiche ed emotive per due amici e agenti di polizia, Chandler Jenkins e Mitch Andrews.
Come si fa a convincere una famiglia sconvolta che è ora di abbandonare la ricerca, di piangere il proprio familiare, quando c’è ancora così tanto vasto paesaggio da esplorare?
Un romanzo a combustione lenta insomma.
La narrazione è brillantemente strutturata a tal modo che quando sembra che stiamo per affrontare il vero assassino, Delargy crea improvviso un nuovo scenario agghiacciante che sposta l’intero racconto.
Il finale è brusco, davvero improvviso.
Sembra quasi che Delargy abbia deciso di non dare ai lettori la canonica “chiusura” che in fondo non serve perché i capitoli precedenti hanno già mostrato tutto ciò che dovevamo sapere.
A parte il prologo, gli eventi si svolgono interamente dal punto di vista di Chandler in terza persona.
Per lo più si svolge nel presente con occasionali flashback, come detto, a dieci anni prima.
È un libro dominato dagli uomini, con pochi personaggi femminili.
Chandler è un simpatico bastardo e la rivalità con l’ispettore Mitch Adams è funzionale al racconto.
Pagine ricche di suspense degne di un grande thriller poliziesco, con un finale che a qualcuno potrebbe lasciare l’amaro in bocca.
Due racconti assurdi e speculari, ma ricorda, la verità è una sola.